Città del futuro
"...dobbiamo creare infrastrutture di nuova generazione rivolte al recupero, alla densificazione e alla riqualificazione della città esistente. Piuttosto che per il consumo di suolo dobbiamo creare infrastrutture per il recupero dell'esistente..."
Ad oggi il riutilizzo e la riqualificazione di aree o di edifici abbandonati o inutilizzati rappresenta una delle principali tematiche della progettazione architettonica e urbana.
Il nuovo obiettivo è rendere le città più compatte e densificate, evitando il processo di urbanizzazione a macchia di leopardo che allontana e disperde il tessuto all'interno di un vasto territorio come avviene nella città di Roma.
È dunque necessario operare secondo una nuova logica già adottata in molte altre città, cercando di densificare, sfruttare e colmare quei vuoti che sconnettono e interrompono il tessuto urbano attraverso interventi funzionali e utili alla società.
Bisogna abbandonare l'idea di una Broadacre City di Frank Lloyd Wright, città ideale che si estende orizzontalmente nel territorio vergine creando spazi smisurati e inanimati (la città americana) e ripensare a una città fatta di sovrapposizioni e funzioni diversificate ma coesistenti, complessa come la società così come lo Strutturalismo di Aldo Van Eyck proponeva, intervenendo sui vuoti urbani di Amsterdam e lavorando sul concetto dell'in-between al posto di consumare nuovo suolo.
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