Giuliano Macca - Il pianto dei vulcani

 

            Giuliano Macca, Il pianto dei vulcani

Giuliano Macca, artista siciliano, nel corso della sua formazione si rapporta molto con gli artisti del XIX e XX secolo. A Barcellona incontra le opere di Pablo Picasso e Francisco Goya, i quali diventano i due punti di riferimento per i suoi dipinti.   

Difatti l’arte di Giuliano Macca riporta il figurativo nella grande categoria dell’arte contemporanea spesso fatta di segni astratti. Macca, infatti, realizza volti e corpi che si stagliano su un fondo monocromo, il quale contribuisce a dare profondità e mistero alle sue opere ma non si sofferma sulle caratteristiche fisiche, anzi si concentra sugli aspetti intimi, nascosti ed emozionali, facendo affiorare una realtà interna che traspare dagli sguardi e dalle espressioni. 
Macca gioca con il disfacimento e lo sdoppiamento della forma per sottolineare la complessità dell’identità ma un punto fermo rimane sempre: gli occhi moltiplicati restano a fuoco, come lampi di energia che mettono a nudo il soggetto con tutte le sue fragilità.

                                            Caravaggio, Deposizione, 1603

 

Giuliano Macca, 33 (Fino alla fine), 2021

L’opera 33 (Fino alla Fine), è una reinterpretazione della Deposizione di Caravaggio, ma arricchita da un timbro drammatico tipico di Macca. 

Partendo dal dipinto di Caravaggio, Macca la riproduce quasi identica, fermando sulla tela il ricordo della vista di questa opera. La differenza esiste nel tempo stesso dell'opera, infatti se per Caravaggio l’obiettivo era di istruire l’osservatore attraverso una scena biblica calandola nel realismo, Macca invece pone al centro il ricordo. L’opera è quindi percorsa da segni forti e violenti, che rappresentano la potenza dell’incontro tra l’artista il famoso dipinto originale. Macca non copia, né tantomeno riproduce, bensì ripropone la sua personale visione della Deposizione in maniera intima, personale e soprattutto materica.

          Parola chiave: narrazione